domenica 20 marzo 2011

Gheddown

Dopo mille esitazioni, riflessioni, accuse, scuse e minace, s'è deciso: guerra alla Libia.
Vuoi non spodestare quel tiranno cattivo di Gheddafi?
Da grande esempio che siamo, noi europei, non possiamo venir meno alla nostra secolare missione di pace e abbattimento dei tiranni.

Dunque, il Feroce Beduino, ex Amicofraternodelpopoloitaliano, per decenni è stato visto come un pazzeriello, dalle maniere un po' brusche ma in fondo simpatico e ragionevole. Vuoi per la dichiarata lotta al terrorismo, vuoi perché garantiva una stabilità nella zona, vuoi perché ci piace bere il suo petrolio e ci faceva fuori i migranti senza farci sentire cattivi.
Certo, ci ricodiamo che ogni tanto dava di testa e sganciava qualche bomba qui o sequestrava qualcuno. Voleva anche togliere alla Svizzera la sua svizzerità, non che io sia un filoelvetico, ma distruggere secoli di orologi a cucù mi sembra esagerato (che poi a mio parere era una mossa più verso il Vaticano, voleva distruggere le armate papali, com'è ben noto, di svizzeri).
Ma quando uno è simpatico ciò si può concedere. Soprattutto quando ha il rubinetto del petrolio.

Poi, il cambiamento. Decine di libici decidono di mettere la mano sullo statu quo, poi diventano centinaia, poi migliaia e via via. Il resto del mondo?
E' giusto, è sbagliato, hannoragione, diamogliunamano, facciamoglielofarealorochenonècosanostra, vivalademocrazia, nonlosapevochegheddafierauntiranno...
Mille volte il Comitato di liberazione libico ha chiesto aiuto, e dall'Europa e gli USA sono arrivati sempre e solo mezzi complimenti d'approvazione.

Io, adesso, mi rendo conto che non sono Metternich per dire come va fatta la politica internazionale. Mi ricordo che una volta, all'epoca del tanto celebrato Risorgimento, si costituivano autonomamente legioni di volontari per difendere questa o quella causa. Addirittura nella guerra di Spagna successe.
Oggi, neanche un Inviate 0,50 € col cellulare in sostegno agli insorti libici.
Le parole di consenso da casa propria, per mia opinione, le fa solo il Papa. Le guerre non si vincono con i complimenti.

Mettendo da parte la comicissima amicizia di qualche mese fa del nostro Cavaliere con il Gheddafioso, non potendo chiarire in modo semplice che da queste ore di conflitto dipenderà il nostro futuro energetico, valutando che una bomba potrebbe finire anche a casa mia (l'aver messo il Tricolore al balcone in questi giorni rende vunderabili) o che potrebbero farmi saltare il 15 delle 20.10, non escludendo che in Libia potrebbe insediarsi anche un governo peggio che quello de mò, fregandomene delle missioni di pace e valori umanitari, lancio pubblicamente la sottoscrizione per un telegramma da inviarsi al sig. ing. cav. commend. prof. rais Muhamar Gheddafi qualora egli avesse la meglio, dichiarando sentitissime scuse e disapprovazione per il comportamento dalla nazione seguito, rendendo omaggi alla signora e inviando allegata cassa di fichi d'india con l'augurio che i suddetti piacciano a sua eccellenza illustre.
Umilissimi saluti, R. L.

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